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Appello per il grande CORTEO NO TAV di Sabato 6 DICEMBRE a SUSA
"Lo stato garantirà la possibilità di riprendere i lavori dei trafori alpini per il corridoio 5 attraverso proprio l' uso della FORZA".
(Silvio BERLUSCONI)
"La TAV si fara! PUNTO E BASTA".
(Romano PRODI)
A questa dichiarazioni (distanti fra di loro un paio d'anni) e che vogliamo sperare non rappresentino che una minima parte dei Senatori e dei Deputati italiani, il movimento NO TAV risponde:
- con l'uso della PARTECIPAZIONE che sarà per l' ennesima volta numericamente straordinaria;
- con l'uso della CONOSCENZA grazie a una mole immensa di materiale letterario prodotto e a oltre 15 anni di studi e lezioni collettive;
- con l'uso della TRASVERSALITA' politica, particolarmente fastidiosa per i vari governi in carica;
- con l'uso delle GAMBE , svelte nel marciare, pedalare, scalare, > camminare e macinare km. in ogni dove;
- con l'uso della SPIRITUALITA' con la forza della preghiera, del digiuno e della coscienza;
- con l'uso della SOLIDARIETA' in difesa oltre che del proprio > giardino, soprattutto di quello del proprio vicino;
- con l'uso dell'AUTOIRONIA, della goffaggine e dell'assoluta mancanza di leaders e piani strategici;
- con l'uso della TEMPRA fisica per resistere sotto il sole a picco e attorno ai falò nelle gelide notti d'inverno. Facendo lunghi viaggi in mezza Europa per far sentire la nostra voce;
- con l'uso del SACRIFICIO altrui, di chi in tutta Italia e ben prima di noi ha subito i cantieri del TAV
- Con l'uso della VENA ARTISTICA che ha portato al movimento: pittori, scultori, poeti e musicanti. Compositori, cuochi, sarte e cantanti;
- con l'uso dell'EVIDENZA che è sotto gli occhi di tutti gli italiani con il continuo spreco di denaro pubblico per opere faraoniche sovradimensionate e mai portate a termine, puntualmente sottratto a sanità, scuola, pensioni e manutenzione delle ferrovie esistenti, aggravando sempre di più il divario fra classi sociali;
- con l'uso del RISPETTO verso la terra , l'aria , l'acqua, la salute e non ultimo il denaro pubblico;
- con l'uso della DENUNCIA nei confronti del grave rischio di infiltrazioni mafiose negli affari legati alle grandi opere;
- con l'uso della NON VIOLENZA (che non significa rassegnazione) verso chi dovesse alzare ancora una volta il manganello su ordine altrui senza nemmeno sapere il perché e per poco più di 1.000 euro al mese;
E' evidente che il popolo NO TAV ha molte più "armi" da usare.
La battaglia continua e vinceranno i migliori. PUNTO E BASTA.
Susa, 25 novembre 2008
Il Movimento NO TAV