Piazza del dissenso
12 settembre 2008 - Basta dire no
di Furio Colombo
Negli anni ’80 la signora Reagan, allora apprezzata First Lady degli Stati Uniti, ha introdotto nel lessico politico americano l’espressione, diventata subito popolarissima: “BASTA DIRE NO”.
Questa semplice e chiara sequenza di tre parole potrebbe essere slogan e bandiera di una salda opposizione. Niente più del “NO” appartiene (per parodiare D’Alema) a una “cultura di governo” perché ogni buon governo si fonda su molti inflessibili “NO” altrimenti governare sarebbe una scompagnata.
Chi ci governa, del resto, ci sta dando quotidianamente l’esempio.
Avremmo voluto salvare la scuola pubblica dalla distruzione evitando un umiliante viaggio all’indietro fra grembiulini e licenziamenti. E ci hanno detto subito NO.
Avremmo volto guardare dentro la scatola della manovra finanziaria triennale approvata in nove minuti, e l’hanno votata subito con la fiducia.
Avremmo voluto partecipare, educatamente, marginalmente, al grosso e complicato affare del federalismo fiscale, ma loro vanno di fretta, Bossi deve presentare tutto al Dio Po entro domenica 14 settembre, altrimenti i suoi fanno la secessione.
Avremmo voluto celebrare l’8 settembre il primo eroico atto di resistenza italiana contro i tedeschi occupanti. Il Capo dello Stato lo ha fatto da solo. Ma il sindaco di Roma e il Ministro della Difesa dell’Italia post fascista hanno detto NO. Uno ha celebrato il Partito Nazionale Fascista. L’altro la Repubblica di Salò.
Possibile che non si sappia, non si voglia raccogliere la lezione?
“BASTA DIRE NO” a qualunque loro progetto sulla giustizia. Perché non c’entrano gli italiani e gli interessi del Paese, ma è solo l’esito di una lunga guerra di un potente imputato e dei suoi avvocati contro i giudici. La loro riforma è comunque un atto di maxi-ricusazione dei giudici a cui non si partecipa.
“BASTA DIRE NO” alla loro legge sulle intercettazioni, cervellotica (solo tre mesi per intercettare la Mafia), ambigua (forse sarà esonerato il reato di corruzione, il più amato dagli italiani), e liberticida (pene durissime a chi informa i cittadini di reati a danno dei cittadini). Vero, ricalca in parte una bozza di legge del centro-sinistra. Opera di Mastella. Volete dire che Mastella, anche da Ceppaloni, resta l’anima (il “chip”, si direbbe nell’informatica) del nuovo Pd?
“BASTA DIRE NO” alle bugie di Frattini che ci nasconde cose accadute (e gravi, come i colloqui Putin e Gheddafi) e ci racconta cose inventate. (Non c’è traccia nella stampa del mondo della “mediazione” Berlusconi-Putin che avrebbe posto fine alla guerra).
“BASTA DIRE NO” alle Commissioni “Attali” di Alemanno che, persino se il sindaco non fosse fascista, servono solo alla gloria di Alemanno.
“BASTA DIRE NO” al fascismo esemplare del Ministro La Russa che, in un giorno sacro alla Resistenza e mentre il Vice Presidente degli Stati Uniti è ospite dell’Italia, esalta i brigatisti di Salò “Per avere combattuto contro gli anglo- americani” dunque contro i liberatori dell’Italia occupata e distrutta da nazisti e fascisti. Dunque difensori di Auschwitz.
“BASTA DIRE NO” con assiduità, continuità, persuasione, orgoglio.Gli elettori se ne accorgeranno
Tratto da Micromega del 12 settembre 2008
venerdì 12 settembre 2008
BASTA DIRE NO
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1 commento:
Capisco e condivido il tuo sdegno e la tua rabbia, ma non condivido i termini con esprimi il dissenso...è vero "chi è causa del suo mal pianga se stesso" ma la rassegnazione non credo sia produttiva.
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