domenica 2 novembre 2008

E CON LA PROTESTA IL CAVALIERE SCOPRI' IL MONDO REALE

E con la protesta il Cavaliere scoprì il mondo reale

Di Pino Corrias

Nel mondo fatato di Berlusconi- dove la crisi che sta travolgendo il resto del mondo non influirà sull'economia reale, dove i bambini vanno a scuola con il grembiule e gli statali varcano felici i tornelli- hanno fatto irruzione gli studenti in carne e ossa, ed è stato subito panico.Abituato a considerare l'Italia come un palinsesto televisivo e il suo governo come una riunione del cda, Berlusconi ha letteralmente perso le staffe quando gli studenti ( i loro genitori, e le maestre, e i bambini, e i bidelli, e i professori universitari )sono usciti dalle aule ed hanno scoperto di esser in tanti. L'idea che esista una vita reale al di fuori dei sondaggi, dell'auditel e degli ordini di servizio diramati ai suoi ministri sembra non aver mai sfiorato il Cavaliere, e lo sconcerto si legge nelle sue parole. Il 22 ottobre annuncia:"Convocherò il ministro degli Interni, e darò istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine" Il linguaggio è vagamente militaresco ma anche desolatamente impotente. In quel "convocherò" c'è l'illusione, che rasenta l'incoscienza, di poter trattare la realtà come un paio di vertici operativi.
Il giorno dopo, infatti, Berlusconi smentisce ( e meno male un premier che dice le bugie è sempre meglio di un picchiatore ). Ma il terzo giorno, venerdì 24, torna sull'argomento e dipinge un movimento fatto di "facinorosi che hanno il supporto dei giornali". Non c'è niente da fare: Berlusconi non riesce a concepire l'esistenza della realtà. Gli studenti gli sembrano come quel Paolini che disturbava le dirette dei Tg agitando un preservativo. Ma non è detto che questa volta basti una pedata per riprendere le trasmissioni.

Tratto da Vanity Fair n. 44 del 4 novembre 2008

1 commento:

Vi ha detto...

Mi trovi daccordo!E noi che si fa?Si guarda...